2. Il cervello funziona in modalità risparmio energetico e sceglie la via più breve per raggiungere gli obiettivi (short cuts). La tendenza a seguire la via più breve può essere favorita per raggiungere obiettivi attraverso azioni di nudge (la spinta gentile).
3. Il cervello è sociale, ha bisogno di sentirsi incluso, ascoltato e partecipe. È un fatto legato alla sopravvivenza, all’esclusione reagisce limitando le risorse disponibili. Non è mai sprecato il tempo passato ad occuparsi della relazione coi dipendenti e delle relazioni tra dipendenti in questa fase.
4. “Insieme”, è una parola magica per il cervello: nei processi di comunicazione la parola in sé ha un impatto positivo sul coinvolgimento delle persone e nel sollecitare il reward system.
5. Le emozioni sono contagiose: è auspicabile individuare le persone che possono influenzare con emozioni positive il clima, così come occuparsi di evitare che le emozioni negative scaturiscano dalle parole e dalle azioni dei leader. Anche i pari hanno un grosso potere di influenza emotiva.
6. Controllo emotivo: in fase di cambiamento è elevato lo sforzo che le persone fanno per gestire le emozioni (negative soprattutto), richiede molta energia e un dispendio in eccesso di glucosio, quindi meno risorse per lavorare. Ci sono vari antidoti, per esempio, le ricerche hanno dimostrato che nominare le emozioni (quelle negative) ne riduce l’intensità. Richiamare i successi passati sviluppa dopamina ed è una strategia per attingere a nuove risorse e sollecitare la motivazione.
7. Lo stato emotivo: nello stato di flow si ha maggiore probabilità di essere creativi. Avviare attività all’interno delle quali le persone possano rigenerarsi e ripristinare le risorse emotive accedendo a questo stato può essere utile per estrarre creatività.
8. L’autonomia è una necessità vitale: fare in modo che le persone avvertano di avere scelta è necessario per farle sentire in controllo della situazione.
9. Fare attenzione alla giustizia percepita: qualora vi fosse sentore di ingiustizia nei processi di cambiamento si perderebbero immediatamente tutti i benefici della collaborazione e della proattività ottenuta.
10. Neuroplasticità: possiamo cambiare e apprendere fino a tarda età. Passare questo concetto ai dipendenti è importante, favorire l’inserimento graduale di attività nuove e il loro allenamento riduce lo stress e rinforza le nuove connessioni sinaptiche.
11. Sotto l’effetto di incertezza aumentano i bias decisionali (nei capi soprattutto), gli errori percettivi e di comprensione: fare attenzione ai messaggi inviati e a come vengono registrati.
12. Favorire l’insight, ovvero attività e incontri che mettono le persone in condizioni di cercare soluzioni individualmente o insieme.
13. Usare immagini e storytelling per trasmettere i messaggi relativi al futuro ha un più forte impatto emotivo e viene meglio memorizzato.